
Una semplice passeggiata, una tempesta di emozioni. Finalista nella Settima Edizione della Quinta Era con Alessandro Vietti come guest star, un racconto di Diego Ducoli.
Le nubi si ammassavano veloci, trasportate da un vento freddo che faceva rabbrividire i corpi accaldati dei due giovani. L’odore dell’ozono si mischiava con quello resinoso dei pini.
Il sentiero scendeva ripido e gli altri ragazzi erano già lontani.
Le prime gocce di pioggia caddero lente bagnando le pietre e accentuando i profumi del sottobosco.
I tuoni e lampi si sovrapposero sopra le loro teste, le piccole macchie umide vennero coperte dal fiume d’acqua che gli cadeva addosso.
«Dovremmo trovare un riparo» disse Sandro.
Lei gli sorrise. Riprese la discesa ma il piede scivolò facendole perdere l’equilibrio.
Sandro l’afferrò prima che fosse troppo tardi.
«Non mi ascolti mai! Meglio fermarsi da qualche parte.»
«Forse hai ragione» replicò Anna, imbronciandosi per un secondo.
«Allora muoviamoci, dovrebbe esserci una vecchia baita.»
«Come fai a saperlo?»
«L’ho vista mentre salivamo.»
I due si incamminarono sotto l’acquazzone. Sandro cercava di non fissarla, ma la maglietta bianca, resa semitrasparente dall’acqua, era un richiamo a cui era difficile resistere.
I ragazzi svoltarono a un tornante e un rudere fatiscente apparve alla vista.
«E questa la chiami baita?!»
«Beh, è ancora in piedi, e il tetto non è crollato. Entriamo?» replicò il ragazzo.
Anna lo fissò con piglio accigliato.
«Non è che hai qualche strana idea. Vero?»
Sandro arrossì nonostante il freddo.
«Ma cosa pensi. Io non…cioè, voglio dire..» balbettò.
«Scherzavo.» rispose entrando nel rudere.
Il temporale non accennava a diminuire, anche se in lontananza cominciava a dar segni di schiarita.
L’interno era umido, le finestre erano dei buchi nella pietra, ma almeno erano protetti dal vento e dalla pioggia.
Anna si strinse le braccia al petto.
«Sto gelando.»
«Ti scalderei, ma non vorrei essere frainteso.» rispose sedendosi a terra.
«Giusto» disse Anna mettendosi accanto «allora lo faccio io.»
I due stettero seduti in silenzio godendosi il calore reciproco.
Sandro sentiva un sasso all’interno dello stomaco. Il calore dalla sua pelle gli mozzava il respiro.
«Anna..» ma si interruppe temendo di rovinare il momento.
Gli sguardi si incrociarono e lei gli si avvicinò.
Le labbra si incontrarono, umide di pioggia. Un lungo istante. Il primo.
Anna si alzò andando verso la porta.
«Sta quasi smettendo» disse osservando il cielo «Andiamo?»
«Si» balbettò Sandro.
«Resterà tra di noi?»
Sandro non rispose.
Lei gli sorrise, con quel sorriso che gli stringeva i visceri.
«Certo»
Si diedero la mano e si incamminarono, insieme.