Adele Stoppasecchi, moribonda

Si dice che l’apparenza inganna e l’età è senz’altro la più ingannevole delle apparenze. Un racconto di Angela Catalini.

 
Padre Fernando era nuovo al Cardarelli di Napoli. Era arrivato per sostituire il cappellano, Don Saverio e ancora non conosceva bene i reparti e il personale di servizio. Era giovane ma capace e soprattutto era animato da una fede forte e incrollabile.
Gli giunse voce che nel reparto di medicina, c’era una donna anziana che stava per rendere l’anima a Dio e aveva bisogno di essere confortata e magari confessata, prima del trapasso. Padre Fernando non se lo fece ripetere due volte e raggiunse il reparto con i paramenti e l’olio santo, casomai si fosse reso necessario.
Gli infermieri erano alle prese con un’emergenza sanitaria e si limitarono a indicargli la stanza dove giaceva la povera donna. Fuori c’era la statua della Madonna carica di bigiotteria da quattro soldi e monetine di pochi centesimi. Si inginocchiò e sussurrò una preghiera, disturbato dalle cicale che si erano date convegno in giardino.
Entrò nella stanza della vecchia che giaceva sul letto immobile. Le braccia nude erano percorse da vene bluastre, che erano evidenti proprio a causa della magrezza. Dall’asta della flebo, un liquido rossastro scendeva attraverso un tubo di plastica che spariva nella medicazione sul collo.
I pochi capelli erano sparsi sul cuscino, le guance scavate erano prive di colori e le labbra bluastre, ogni tanto si muovevano come se stesse per dire qualcosa.
Padre Fernando chiuse la finestra e abbassò le tapparelle perché la luce a quell’ora era troppo forte. Fu allora che la vecchia parlò.
«Padre» disse. «È arrivata la mia ora?»
Lo fissava con gli occhi acquosi, incrostati di sonno e di umori.
«Sono qui per darle conforto» rispose il prete.
La vecchia cercò di alzarsi sui gomiti, ma era troppo debole e ricadde indietro. Allora Padre Fernando le sistemò i cuscini mentre lei lo guardava riconoscente.
«Siete giovane» disse schioccando la lingua. «Con quei bicipiti avreste potuto fare il pompiere.»
Il prete attribuì quelle affermazioni all’età e non ci fece caso. Avvicinò una sedia al letto e prese posto accanto alla donna.
«Come vi chiamate?» le chiese.
«Adele Stoppasecchi» esclamò la vecchia.
«Bene, Adele. Che ne dite di affidare le vostre pene al sollievo della confessione?»
Lei sorrise, anche se aveva un solo dente e per di più scheggiato.
«Sono tutta vostra» rispose con l’aria soddisfatta. «Anzi, se volete comincio subito a elencarvi i miei peccati. Sapete, ne ho conosciuti di preti. E li ho pure amati!»
Padre Fernando non sapeva più cosa pensare, quando era entrato si era trovato davanti a una moribonda e adesso gli sembrava di avere a che fare con una Messalina.
La vecchia gli prese la mano e se la portò alla bocca. Mentre lui cercava di divincolarsi, un infermiere si affacciò alla porta.
«Padre, che fate qui? Dovete dare l’estrema unzione alla paziente della stanza a fianco.»
Adele Stoppasecchi, nel vedere il prete che infilava la porta si risentì, ma sarebbe arrivato anche il suo momento, prima o poi.

I commenti sono chiusi.