
Selezionato durante l’iniziativa Mille e non più mille, perché una bella storia può nascondersi anche in un pugno di caratteri.
Anna. Sei lì, sul letto. Sembri dormire. Abbracci il cuscino, sdraiata sul fianco destro. Il vassoio con i resti della cena riposa accanto a te così come le scarpe, gettate disordinatamente sul pavimento. Si, sono stato davvero bravo a ricostruire la scena, così come la vedrà forse qualcuno della polizia oppure tua madre, preoccupata perché non rispondi alle sue telefonate.
Odiavo le battute cattive che mi rivolgevi. Ti odiavo, quando ho scoperto che mi tradivi, mentre ormai ci legava solo un gelido e illusorio affetto di convenienza. Ora, però, non riesco a provare più nulla verso il tuo corpo che sta perdendo il proprio calore.
Controllo, prima di andar via, che nella mia valigia ci sia tutto. Gli antidepressivi che ho comprato appositamente mesi fa; i guanti che ho usato per disporre accuratamente gli oggetti sul palcoscenico della tua morte; la copia falsa del tuo testamento, che tirerò fuori quando tornerò, ignaro di tutto, dalla mia vacanza a Londra.
Ora posso andare. Addio, Anna.