Chtululove

Sonia si affaccia dalla porta socchiusa e sventola la mano davanti al viso.
Dallo spiraglio intravedo un tizio, impermeabile nero e capelli lisci, lunghi fino al culo.
Ci mancava l’esaltato del lunedì mattina.
“Ma come ha fatto a trovarci?”
Sonia scuote la testa “Non ne ho idea. Lo caccio?”
“No dai, ormai che è qui…” giusto per capire chi cavolo gli abbia dato l’indirizzo del nostro ufficio. Se è stato uno dei nostri autori lo scancello dal catalogo.
Sonia non fa in tempo a dire una parola che quello entra nella stanza a passo di marcia.
“Buongiorno, è lei il capo qui?”
“Il titolare, sì. Manfredi Giacomo.” Mi sono già pentito di averlo fatto entrare.
“Marco Lanteri, piacere”. Mi tende una mano pallida e intasata di anelli epic fantasy.
“Prego, si accomodi.”
Ammucchio un po’ di fogli sul lato della scrivania.“Mi tolga un curiosità, chi le ha detto dove abbiamo la sede?”.
Lanteri si liscia i capelli neri e mi fissa con gli occhi socchiusi.“Chtululove.”
“Mi scusi?”
“Il titolo del mio romanzo.” Si piega in avanti sulla sedia e spalanca gli occhi “quello che vi ho inviato quarantaquattro giorni e sedici ore fa!”.
Rettifico, questo è matto. Meglio andarci piano.
“Capisco… ma si guardi intorno” indico la stanza “vede quanta roba ci arriva?”
Il Lanteri scruta i mucchi di fogli sparpagliati sulla scrivania, la cassettiera che rigurgita bozze illeggibili e i faldoni accatastati sule sedie. Spero che abbia registrato il messaggio “Capisce che anche volendo, non possiamo leggere tutto in tempi brevi. Comunque già che ormai è qui, se vuole spiegarmi la trama del romanzo…”
Il tizio scatta in piedi “La trama?” butta il capo all’indietro e scoppia in una risata. “L’amore fra gli Antichi non si può raccontare!”
Incrocia i polsi davanti a sé e stringe i pugni. “Mi ascolti. Molto attentamente”. Gli anelli che porta all’indice spuntano oltre le nocche come due lame. “Il mio libro, non può, assolutamente, spiegarsi a parole!”
Figuriamoci, cosa c’entrano le parole con un libro?
“Il mio libro…” lo sciroccato avvicina le punte degli anelli alle guance e preme sulla pelle, “deve essere… vissuto!”
Con uno scatto dei polsi scende dagli zigomi fino al collo.
“Cthulhu!” urla alzando la testa al soffitto.
Da uno dei due graffi esce una rivolo di sangue.
Ok, questo sbroccato inizia farmi preoccupare.
Allontano la poltrona dalla scrivania e quello si siede di nuovo come se niente fosse. “Beh, che ne dice?” Dal tono di voce sembra rinsavito di colpo.
Per lo meno, rinsavito al livello di quando è entrato. “Stia a sentire…”
“Shhhh. Non risponda così di fretta. Assapori l’emozione. Perché quello che ha provato lei è quello che sentirà il lettore.”
Bisogna che mi levi di torno questo matto. Alla svelta.
“Ma certo… ho capito il concetto! Qualcosa di forte, una scrittura d’impatto e… mi lasci indovinare” schiocco le dita “con un sottofondo di critica sociale!”
Lui annuisce “Molto bene, vedo che ci iniziamo a intendere”.
Sempre stato bravo a supercazzolare e adesso vediamo di completare l’opera. “Sa che potrebbe funzionare? Guardi, adesso recupero la mail e gli do una bella lettura poi le faccio sapere. Massimo una decina di giorni”.
Quasi mi spiace per Chatgpt che dovrà sorbirsi chi sa che ciofeca di libro.
Dalla faccia, Lanteri mi sembra soddisfatto della risposta. Si passa un fazzoletto di stoffa rosa sul collo e tampona i graffi. Quante volte l’avrà fatto questo numero da buffone?
Si alza lentamente senza dire una parola e mi tende la mano cadaverica. “Allora aspetterò la risposta e poi nel caso…”
Ah vuole la parolina magica! “Certo, qualche giorno, come le dicevo, per esaminare la proposta e poi pensiamo all’eventuale pubblicazione”.
Sorride e per la prima volta da quando è entrato si comporta da persona prevedibile.
Un pensiero funesto mi attraversa la mente.
A uno così come fai a dirgli che, per quanto il romanzo sia illuminante, fulminante e controverso, purtroppo lo dovrò buttare nel cesso?
Questo fra undici giorni e sedici ore me lo ritrovo in ufficio a dare di matto.
“Venga l’accompagno fuori” bisogna addolcire la pillola “Ah, un’ultima cosa, a scanso di equivoci. Le dico da subito che la nostra casa editrice non tratta horror.”
Un lampo negli occhi di Lanteri mi avverte di un’imminente ritorno alla modalità schizzoide.
“Ma…” mi affretto ad aggiungere, “siamo aperti alle opere che si rivelino comunque interessanti e d’avanguardia”.
Annuisce lentamente “Capisco. E quali generi trattate allora?”
Domanda rischiosa. Ci vuole qualcosa che lo tenga alla larga, per sempre.
Cosa potrebbe odiare un tizio vestito di nero e fissato con Chtulu? Beh ovvio…
“Romance quasi esclusivamente, romance.”
La faccia di Lanteri si illumina, il suo sorriso si apre a ventaglio.
La sensazione di aver detto una cazzata diventa certezza quando il matto tira giù la cerniera dell’impermeabile.
“Love!” Ulula verso il soffitto e batte un pugno sul cuore gigante tatutato sul petto.
Mi da una manata sulla spalla “Chtululove! Eh?”
Sono fottuto, non me lo schioderò mai più di torno.
 
(Copertina generata con chatGPT)