Inno al silenzio

Selezionato durante l’iniziativa Mille e non più mille, perché una bella storia può nascondersi anche in un pugno di caratteri.

 
Il mondo è un’orchestra stonata. Se potessi fermarlo per un istante, se potessi chiudere le porte del caos, sarebbe perfetto.
Il centro commerciale nell’ora di punta è un maledetto formicaio pieno di suoni che rimbalzano tra le pareti, si amplificano, ti feriscono.
Il cellulare mi strappa dal vortice.
«Tesoro, ho ritirato il completo per la festa di fine anno.»
Non andrò a nessuna fottuta festa, ma questo mia madre ancora non lo sa.
«Ti preparo il pasticcio di pollo per stasera, lo lascio nel frigo prima di andare a lavorare.»
Vai a battere anche stasera, mamma? Non hai i soldi per la dose giornaliera di merda e poco importa se è la vigilia di Natale.
«Ti voglio bene.»
Non è vero, se mi volessi bene io non sarei qui con la sacca della chitarra a tracolla in un centro commerciale del cazzo.
«Ciao, mamma.»
Nella custodia c’è un fucile a canne mozze. Questo è l’unico modo per farli smettere: suonare una sinfonia che cancelli tutto il resto.
Un fottuto inno al silenzio.
Cominciamo.