
Selezionato durante l’iniziativa Mille e non più mille, perché una bella storia può nascondersi anche in un pugno di caratteri.
Colleziono vite, e la mia è una collezione enorme: sono arrivato a novecentonovantanove. Quando iniziai non pensavo neanche di contarle. Il primo lavoro fu difficile, quasi impossibile da portare a termine. Eppure da allora ho collezionato vita dopo vita, inanellando fatiche, sempre con la medesima emozione e la stessa inconfondibile paura.
Il fatto è che avere tra le mani il potere di separare luce e buio a volte ti fa girare la testa, ti fa perdere la concentrazione, ti fa sentire al tempo stesso impotente e divino. Ma qualcosa, ancora oggi che sono ormai vecchio, guida le mie mani mantenendole calme e sicure. È questo il motivo per cui non ho mai fallito e sono considerato un vero professionista. Il migliore.
Ma è giunto il tempo di finirla, ormai.
È la millesima vita, e credo che come numero sia l’ideale per considerarla l’ultima.
Sorrido mentre taglio il cordone ombelicale e porgo il neonato all’infermiera che lo mostrerà alla madre.
Sono vecchio e, finalmente, andrò in pensione.