Mille marchi al mese

Selezionato durante l’iniziativa Mille e non più mille, perché una bella storia può nascondersi anche in un pugno di caratteri.

 
Sono ricco, ma papà non mi ha mai permesso di starmene mani in mano. “Chi non lavora, neppure mangi!”
E così sono qui, giorno dopo giorno, in questa topaia di Hameln, a fare uno dei lavori più schifosi, per quanto socialmente utili: ripulire la città dai ratti.
»Jede Maus, eine Mark!« Ogni topo, un marco! Così mi premia mio padre. Oggi è l’ultimo giorno del mese e sono solo a quota 996. Se non raggiungo i 1000, niente paghetta.
È per questo che striscio da due ore nel liquame delle fogne, perché un bambino ha sentito “un dolce suono di flauto” proveniente da qui…
Non ci sono tombini nel ghetto: quei topi schifosi devono essere passati dalle cantine, o da questo stretto canale di scolo, strisciando come me…
Un attimo! Sento qualcosa! I loro squittii! Eccolo “il dolce suono di flauto”!
BAM! BAM BAM! BAM! Quattro colpi di Mauser e sono a quota mille. Una donna, un uomo e due piccoli. Quattro Giudei in meno nella Grande Germania. Papà sarà fiero di me.
»Jede Jude Maus, eine Deutsche Mark!«