
Selezionato durante l’iniziativa Mille e non più mille, perché una bella storia può nascondersi anche in un pugno di caratteri.
Il mio cuore ti appartiene.
Così ti avevo detto il giorno che ci siamo messi insieme. Ed è iniziato il gioco dei paragoni.
I tuoi baci come nettare, il tuo sguardo come il fuoco, le tue parole come miele.
E poi i lividi come prugne, ricordi?
I pugni come massi, le urla come fantasmi inquieti, gli schiaffi come onde di maremoto.
Lacrime come dighe fallate.
Il mio cuore ti appartiene. Dovevo dirtelo ogni giorno, non sopportavi che io potessi sfiorare altri con lo sguardo, con il pensiero.
Finché non lo hai reclamato: un coltello letale come la tua furia, il mio petto aperto come un libro.
Mi hai seppellito come un cane con l’osso.
E ora sono qui, il mio cuore in mano, ferma davanti alla tua porta, sangue e terra come un sudario. Puzzo come una tomba, ma sono qui.
Il mio cuore ti appartiene, e ora busserò, per consegnartelo. Ogni colpo come un battito del cuore che hai spezzato.
Bum… Bum…