
Selezionato durante l’iniziativa Mille e non più mille, perché una bella storia può nascondersi anche in un pugno di caratteri.
Suona la sveglia. Sento muovere, nell’altra stanza. Mi alzo, do una sbirciata. La stanza è buia e sembra tutto a posto.
Meno male, forse oggi non è una di quelle giornate.
Spero.
Mi cambio, faccio colazione.
Di là qualcuno si muove. E’ ora.
Entro, uno sguardo assente mi accoglie.
«Tutto a posto?» Chiedo, come ogni mattina. «Non lo so» mi risponde. Sospiro. Oggi è una quelle giornate. La aiuto a cambiarsi, togliersi il pigiama e vestirsi da giorno. La aiuto a camminare, fino all’altra stanza, le accendo la TV. Lo sguardo è assente, assiste a qualcosa senza prestare attenzione, o forse pensa a chissà cosa.
Lei lo sa. Sa cosa le capita ma si distrae anche da quello. Quando ricorda, però, ne soffre.
Come potrebbe essere altrimenti?
Ma io sono qui, paziente, la accolgo con sorrisi e parole gentili. Anche se è difficile sapere che sta svanendo, che ogni giorno di più si allontana verso un mondo fatto di oblio, che precederà, di poco o di molto non è dato sapere, quello successivo, fatto di nulla.