Roberto

Giulio Lepri dà voce alle paure di metà della popolazione mondiale. Un racconto divertente, anche considerata la scelta del titolo: Roberto significa “splendente di gloria”…

 
«Prendimi.»
«Qui?»
«E dove scusa, è il tuo letto!»
«Ha-hai ragione, è che… è che…» è che non mi si rizza.
Sono due ore che ci rotoliamo in camera mia, ma “Roberto” è più morto di Tutankhamon.
Sì, l’ho chiamato Roberto. Sempre meglio di Big Jim, o Long John, o altri nomi da superdotato. Che poi non esistono i superdotati. O meglio, esistono ma sono pochi, e quasi sempre sono l’ex della tua ragazza.
Ma non distraiamoci, accidenti, ci vuole concentrazione qua. Fammi vedere se baciando lì… no magari meglio se le prendo una tetta; sì, così, quella destra che mi sembra più soda.
«Se fai così me la stacchi.»
Eh, ma mica sei d’aiuto così.
Vorrei proprio sapere chi l’ha progettato questo affare. Ve lo dico io: un ingegnere. Sapete no, come sono gli ingegneri, tutti razionali. Guarda Giovanni, è facile: bisogna inserire un oggetto cilindrico in un buco. Non ci sono complicazioni, il buco è pure elastico, così si adatta meglio… Eh ma non è il buco il problema! Cristo, ma perché se non si rizza non si può fare nulla? È puro sadismo.
 
Sono queste le cose che mi fanno credere in Dio. Perché Dio ci guarda. Ci guarda e si diverte.
E lo capisco, per carità: sta lì, tutto solo, per l’eternità. L’eternità è un sacco di tempo, bisogna pur distrarsi in qualche modo.
«Tutto bene? Sembri nervoso.»
Nervoso? Chi, io? Ma no. Fa freddo. Non fa freddo? Sì che fa freddo. È quel condizionatore acceso là, lo dicevo io, lo sanno tutti: il freddo inibisce. Mai fatto una doccia fredda? Il pisello sparisce.
«Fammi vedere qui sotto…»
«Ehi, non avere fretta.»
«Non avere fretta? Sei sicuro di essere un uomo?»
Purtroppo sì.
 
Mi sono chiuso in bagno.
L’ho visto fare in What the Women Want: Mel Gibson non riesce a soddisfare una donna, allora va un attimo in bagno e dopo trionfa sulle avversità. Certo, lui è Mel Gibson: se chiede a una donna di aspettarlo lei ci sta, io invece… E comunque niente da fare. Ora del decesso 22.01.
Aspe’. Sarà perché sono nudo davanti allo specchio, ma mi è venuta in mente quella storia per cui, se ti infili un dito… un dito nel… insomma: se ti infili un dito nel sedere ti si rizza subito.
Ok, sono disperato, ma capitemi: sono nudo, con una lumaca ciondoloni fra le gambe e prigioniero nel bagno di casa mia, con di là quella megagnocca di Carla che finalmente mi ha dato un appuntamento e io…
Lo devo fare. Chi se ne frega della dignità: sono un uomo adulto, posso convivere col mio dolore.
Avvicino lentamente la mano alle natiche, faccio un respiro profondo…
«Ehi tutto bene? È un po’ che sei lì dentro»
Sono in trappola.
Sto per arrendermi alla disfatta quando la luce della lampada lo illumina come un divino messaggero: For Men Magazine.
Lo sapevo che facevo bene a comprare questi pamphlet, dov’è pagina 42, dov… Eccola!
Grazie Melissa Johnson, questa è per te.
 
«Ciao Bambola»
«Fatti sotto tigre»
 
Dio esiste.
Dio esiste e non è un sadico.
Scusa se l’ho pensato, scusa se… No.
No, no, no!
Tre secondi e sono venuto.

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