
Un’apocalisse travestita da pulizia etnica giustificata dal termometro in questo racconto di Eugene Fitzherbert, quarto classificato nella 108° Edizione di Minuti Contati con Andrea Carlo Cappi come guest star.
Affondai il dito in una pozza di sangue e poi la annusai. Per questo mi chiamavano Alan Il Segugio.
«Capo, ricordati che se non ti lecchi le dita, godi solo a metà!» Era Scott, il tecnico della scientifica, che mi prendeva per il culo.
Per la quarta volta nelle ultime tre settimane vedevamo la stessa cosa: Omaus, uomo molto ricco, ucciso, squartato e sparso per la stanza. Nessun segno di infrazione, nessun segno di lotta. Telecamere e domotica staccata. Anche in questo caso, c’era uno di quegli EcoBot, androidi domestici interamente riciclabili e riciclati. Sapevamo che le analisi sarebbero state negative: il codice all’interno del cervello di quelle creature sottostava a quanto imposto dal Governo per la gestione delle Intelligenze Artificiali.
Il sangue nella stanza aveva un odore diverso, artificiale. Sembrava quasi antigelo, o forse Freon.
«Scott, il freon si usa ancora?»
«Perché me lo chiedi?»
«Sento odore di freon.»
«Analizzo i campioni per vedere se ce n’è un po’. Non posso darti i risultati prima di stasera, però.»
Scott mi confermò la presenza di AlloFreon in mezzo al sangue di Omaus. «Questa sostanza
è usata come refrigerante per gli Ecobot.»
«Ancora questi Ecobot. Domani andrò fare un’altra visita ai loro uffici.»
«Il professor Carander sarà felicissimo.»
«Non sopporto quell’hippie ipertecnologico!»
Scott rise. «Un’altra cosa. Il Droide di Omaus aveva il cervello fottuto. Forse Omaus ci ha smanettato e il codice è diventato un pastrocchio pieno di spazzatura.»
«Cioè?»
«Linee di informazioni senza senso e comandi che non vogliono dire nulla. Controlli su temperatura interna ed esterna che non dovrebbero neanche esserci.»
Registrai queste informazioni come una sorta di memoria di fondo.
Incontrai Carender in caffetteria. «Il fatto che ci siano gli Ecobot, non vuol dire che io sia implicato, non trova?»
«Il maggiordroide di Omaus era stato manomesso. Il suo mainframe è un ammasso di parole senza senso. Cosa può esser successo?»
Carender stava stendendo il suo riso su tutta la superficie del piatto. «Non ne ho idea, Ispettore. Perché dovrei? »
«Cosa sa dell’AlloFreon?»
«Lo usiamo per i nostri EcoBot. È costoso e brucia.» Sollevò la manica del suo maglione e mi mostrò una medicazione. «Ecco cosa può succedere.»
Mi avvicinai. L’odore dell’AlloFreon mi arrivò al naso. «Mi spiace.»
Sorrise, mentre continuava a spandere il suo riso.
«Cosa sta facendo?»
«Così si raffredda più facilmente… Tornando a noi, Ispettore, l’AlloFreon è usato per il miglior impatto ambientale. Per il bene di Gaia, ovviamente.»
«Gaia?»
«La nostra Terra.»
Scott mi aveva scritto una cosa interessante: aveva trovato tracce di AlloFreon e tessuto sintetico sotto ile unghie della vittima. Il maggiordroide era intatto. Quindi Omaus aveva avuto un incontro con un altro droide? Sicuramente non era stato ucciso da un robot, viste le tre leggi e tutte le solite menate.
«Scott, cosa sai di Gaia?»
«La spogliarellista?»
«No, il nome della Terra.»
«Mi ricordo che era citata dagli attivisti del Riscaldamento Globale.»
«Riscaldamento Globale!» un Click nel cervello. «Fai una ricerca nel codice spazzatura: trova Terra, Riscaldamento Globale o… Gaia.»
«Faccio subito, Segugio.»
I riferimenti a temperature interne ed esterne e la storia del Riscaldamento Globale mi avevano fatto pensare che forse le cose potevano essere collegate. Ma gli omicidi?
Scott mi richiamò pochi secondi dopo. «Capo: ti dico due parole. Direttiva Gaia.»
Il mattino dopo andai da Carender. Entrai direttamente nel suo ufficio e lo trovai seduto alla scrivania che si stava rimedicando la gamba.
«Ispettore, ha perso tutte le buone maniere in una sola notte.»
«Cosa sa della Direttiva Gaia?»
«Niente.»
L’odore di AlloFreon era fortissimo in questa stanza. «Non era una cosa che discuteva nella sua Università, Professore, per cui fu allontanato dal consiglio?»
Silenzio.
«Non è lei il teorico dell-» Mi squillò il cellulare.
Era Scott. «Capo, c’è un altro omicidio. Riccone, massacrato e sparso per la stanza. AlloFreon in giro, tanto. E il Droide inservibile.»
«Ok, vedo di arrivare il prima possibile.»
L’odore di AlloFreon era ovunque, ormai. Guardai a terra e vidi un rivolo di un liquido blu scorrere da sotto il tavolo, verso di me. «AlloFreon…»
E allora tutto mi arrivò. La Direttiva Gaia, il piano per mitigare la temperatura della Terra: eliminare la fonte persistente di calore, la razza umana, e sostituirla con droidi dalla temperatura corporea di 26 gradi. «Venga con me, Carender.» Lo afferrai per il braccio. In tutta risposta, Carender mi scagliò dall’atra parte della stanza. Cosa mi aspettavo da un EcoBot che sanguinava AlloFreon? «Ispettore, lei è bravo, ma io lo sono di più. Il codice immerso nel mainframe degli Ecobot è finalmente pronto.» Lanciò un app sul suo telefono, mentre io sfoderavo la mia pistola d’ordinanza.
Colpii Carender,, l’EcoBot che aveva dato inizio a tutto questo.
E ora siamo in quattromila umani, mentre là fuori c’è qualcuno che ci bracca, solo perché non abbiamo il sangue abbastanza freddo…