
Mai sottovalutare la fantasia di un bimbo lasciato solo. Quarto classificato nella Manualmente Live Edition con Consolata Lanza nelle vesti di guest star, un racconto di Maurizio Bertino.
«Ica ossa!»
«Sì? Ma che bello! Bravo! Continua così! Ora scusa, spostati, c’è la partita e sai che il papà la vuole guardare…»
«Ica ossa! Ica ossa ossa ossissimissima!»
«Sì, davvero, bravo! Dai che c’è il Toro e se hai anche solo un goccio del sangue granata di famiglia sai che non è il momento giusto… Ecco, bravo, guardala con me, siediti qui e zitto.»
«Ooohhh…»
«Bello, vero? Siamo forti e un giorno verrai con me in quello stadio e faremo il tifo e insulteremo i tifosi delle altre squadre, ci divertiremo un mondo, vedrai. Oh, che fai? Togliti da davanti lo schermo!»
«Aglie osse…»
«Granata! Teniamo le maglie granata noi!»
«Mmh…»
«Ricordatelo sempre, quello è il colore della tua fede, se vincono loro sarai felice, non importa nient’altro, capito?»
«Ica ossa uuale a olore aglie anata!»
«Ma che stai dicendo? Insomma! Sparisci, vai in camera tua! C’è la partita e il papà non lo si disturba durante la par»
ZAC
«Ica ossa agliato esta papi, oh oh…»
«Ica ossa!»
«Ah sì? Ma che bello! Oh già… Sì sì, Vai a continuare a giocare, su, che la mamma sta leggendo il suo giornale e non ha tempo, dai che poi devo mettere su la pasta che quando finisce la partita del papà facciamo la pappa.»
«Ma ica ossa ossa ossissima e zac zac con esta papi!»
«Oh, insomma! Ma è già finito il cartone che ti avevo attaccato in camera tua?»
«Uello delle iche?»
«Ma sì, quello delle formiche, il cartone che ti piace!»
«O»
«O cosa? L’hai già finito?»
«O»
«O cosa? Mi stai stressando! Ho bisogno di riposarmi la domenica! Come te lo devo dire! Non ti sopporto più! Roberto, cazzo, pensaci tu! Levati da quella partita di merda e vi»
ZAC
«Oh oh… Ica ossa agliato esta anche mami…»
«E oa e amo?»
«Come che facciamo? Non hai un fratello o una sorella?»
«O»
«Allora direi che possiamo uscire per strada a fare un po’ di zac zac a tutti quelli che urlano vedendomi.»
«Iiiiiii!!!!»
«Che capperi, sarò anche una formica rossa gigante, ma avrò diritto di divertirmi facendo un po’ di zac zac sparsi, no? Poi, quando sei stanco, torniamo a casa, ti metti a guardare il film, sistemo le teste di tua madre e tuo padre e si fa cena, ci stai?»
«Oei!»
«Salta in groppa!»
«Iiiii!!!!»
«Sei pronto? Partenza!»
«Ieeee!!!!!»
La mamma gli aveva attaccato il film sulle formiche, ma era la decima volta e ormai da tre o quattro lui, puntualmente, si addormentava. Poco male, era piccolo e i sogni riuscivano ancora a divertirlo.