
2982 caratteri pieni di… Scopritelo leggendo “La vera storia di Marco Roncaccia”! Quinto classificato nella Prima Edizione della Quinta Era con Walter Lazzarin nelle vesti di guest star, un racconto di Marco Roncaccia.
Mi chiamo Marco Roncaccia, come molti. Quello che mi distingue dagli altri è una facoltà veramente fuori dal comune.
Deve essere successo quella volta che fui morso da una zecca di piccione oppure quando fumai da solo cinque grammi di Superskunk ad Amsterdam.
Una vera bomba. Non poteva essere solo erba.
Ho sempre pensato che dietro ci fossero i Servizi Segreti americani che utilizzavano noi poveri fattoni per testare una nuova arma chimica. Fatto sta che mi ripescarono in un canale che nuotavo a dorso in pieno febbraio. La cosa strana? Nemmeno uno starnuto.
Potrebbe anche essere stato quando, per sturare il cesso di casa, versai l’ammoniaca nel water dopo aver provato con la varechina. Un tornado di gas uscì dalla tazza e mi fece bruciare occhi e polmoni per una buona mezzora.
Con questo non voglio dire che il mix di varechina e ammoniaca dia i superpoteri.
Appena riuscii di nuovo a far passare aria tra le corde vocali, sparai una raffica di bestemmie e, siccome allora studiavo Storia delle Religioni all’Università, lo feci con cognizione di causa.
Ora, non so se fu un Orisha del Candomblé, un Bodhisattva buddista o San Bovo di Voghera.
Qualcuno deve essersela presa e, se è vero che da grandi poteri derivano grandi responsabilità, mi ha punito con questo micidiale peso.
Col tempo mi sono convinto che io, Marco Roncaccia, sono una specie di avatar.
Un involucro umano abitato da un’entità aliena.
Per rendere il tutto credibile devono avermi innestato ricordi fasulli e la capacità di dissimulare le mie facoltà sovrumane. A volte mi illudo di essere normale, di vivere una vita come tutti, famiglia, lavoro, chiacchiere al bar, un profilo su facebook pieno di selfie e immagini con scritte .
Qualche giorno fa ho letto che una ricerca scientifica ha dimostrato che chi posta frasi motivazionali su facebook ha una intelligenza sotto la media. Ho trovato questa cosa rassicurante, mi sono convinto di non avere niente di speciale.
Poi l’alieno si è manifestato.
Ieri, domenica sera.
Stavo per postare la foto di Snoopy arrabbiato con la scritta “fulmini e saette domani è lunedì e mi devo alzare alle sette” quando ho sentito dei crampi alle mani.
Con la volontà soggiogata ho visto le dita muoversi sulla tastiera.
L’alieno ha chiuso facebook, ha aperto Pages e ha iniziato a digitare.
Mentre lo faceva potevo solo leggere e rimanere basito di fronte a quell’immenso e incredibile potere.
Stasera è successo di nuovo. Ero indignato di fronte a una notizia.
Un turista giapponese e sua moglie accerchiati da cinque Rom per una rapina.
Lui è H.E Yoshihiko Kamo, campione di Ju-Jitzu. Si ribella, ne ferisce tre e gli altri due si danno alla fuga.
Poi viene arrestato.
Stavo per condividere con un “E’ una vergogna! Fate girare!” quando è arrivato l’alieno.
La solita giostra, crampi alle dita, browser chiuso e un file di testo aperto.
Lui digita e io faccio da spettatore di fronte all’incredibile dimostrazione di questa prodigiosa facoltà.
Quella di scrivere 2982 caratteri senza dire un cazzo.