Mettere radici (Antologia Digitale)
NB: nell’approcciarvi alla lettura di questi racconti tenete bene a mente che gli stessi sono stati scritti dai loro autori in un tempo molto limitato e con un limite di caratteri fissato a un massimo di quattromila. In seguito, gli autori non hanno potuto, da regolamento, operare correzioni. Perdonerete quindi eventuali refusi mentre potrete apprezzare la straordinaria capacità di creare queste storie dal nulla e in condizioni molto variabili che possono andare dai genitori che scrivono mentre cantano le ninne nanne ai loro bambini ai pendolari che digitano dagli smartphone rientrando, la sera tardi, dal lavoro. Pura potenza, insomma.
Molto apprezzato il tema scelto dalla guest star Sara Simoni: METTERE RADICI. Tanti gli autori che sono riusciti a esprimersi e a postare entro le quattro ore del contest: quarantotto, seconda edizione della storia per partecipazione. Tanti partecipanti, tanti finalisti: ben quindici, usciti a gruppi di tre dai cinque gruppi. Procediamo per gradi partendo dai terzi classificati nei propri raggruppamenti per poi passare ai secondi classificati e chiudere con i primi classificati.
Sempre molto variegate le interpretazioni dei temi da parte degli autori di Minuti Contati e non fanno eccezione i terzi classificati di questa edizione. Se Giuliano Cannoletta affronta il classico aspetto delle radici famigliari nel suo La casa del nonno, ecco che Soraia Patrizi si rifugia in atmosfere più fantasy e dark in Radici in ombra mentre Massimo Tivoli colpisce duro con un autentico horror famigliare, di quelli che troppo spesso vediamo raccontati nei vari tg: Dove avevo messo radici. Altro cambio di registro con Emiliano Maramonte che abbandona la drammaticità famigliare per raccontarci un fantasy horror con il suo Elia Ubertis mentre chiude questa prima carrellata l’accorato appello ambientalista del protagonista del racconto di Morena Bergamaschi: Figli miei.
Pluralità di visioni che contraddistiguono anche i secondi classificati con Luca Nesler che approccia il tema con il suo caratteristico tono scanzonato in Il rito indiano del tè della pace mentre Silvia Casabianca ci racconta un viaggio della speranza nel suo I Superstiti. E se Stefano Moretto ci porta nel manage famigliare tra gatto e umano in Sgorbio ecco che Giovanni Attanasio ci propone un fantasy medievaleggiante con Non puoi mentre Alessandro Canella sceglie atmosfere più fantascientifiche nel suo I semi di Canrath.
Veniamo infine ai racconti che hanno vinto i loro raggruppamenti e anche qui troviamo approcci diametralmente opposti perché se Maurizio Ferrero ci porta dentro un vero e proprio incubo reale e metaforico nel suo Comunità, ecco che Luca Fagiolo risponde con un dramma famigliare con il suo Chi resta. E se Wladimiro Borchi ci porta fino in Nigeria mostrandoci una delle peggiori ingiustizie possibili nel suo Kartush ti ama, ecco che Andrea Lauro ci riporta tra le nostre italiche montagne e all’intimità dei segreti dei propri genitori in Fredo, fumo e tanta miseria mentre Agostino Langellotti ci trascina in un futuro apocalittico nel suo Semi per il futuro.
Quindici racconti su uno stesso tema, quindici diverse interpretazioni e declinazioni, quindici brevissimi per una rapida e intrigante lettura. Buona lettura a tutti con i racconti degli autori di Minuti Contati!
Maurizio Bertino