
Settimo classificato nella 121° Edizione di Minuti Contati con Danilo Arona come guest star, un racconto di Wladimiro Borchi.
Stasera ce la faccio.
Forza, rapido, non perdere tempo!
La zuppa di farro e funghi va nel contenitore di plastica.
Porca zozza non sapeva di niente quando era calda, chissà cosa potrà mai essere domani, dopo una notte in frigorifero.
Conservare. Sempre mettere da parte tutto. Mai buttare niente.
Così vuole la signora!
Ci sono i cazzo di bambini che muoiono di fame nel paese di Bucodiculo dell’Africa nera.
I piatti toccano a me.
L’imperatrice ha cucinato. Ha già fatto troppo per la famigliola perfetta.
Quanto ci vorrà mai a riempire una lavastoviglie? Poco…
Le pentole si lavano a mano.
Sono antiaderenti. Si rovinano. Sono regali di nozze.
Zio Vatteneinculo e zia Chissenefrega si sono frugati fino in fondo alle tasche per comprarceli.
Comunque ho finito.
Ora mi siedo al PC e partecipo al concorso.
Lo scrivo io un racconto che merita. Stavolta faccio fuori tutti. Leccheranno il mio letterario culo di romanziere. Stasera vado a vincere. Non ce n’è per nessuno.
Come?
Porco cazzo, le pentole nel cucinotto fuori!
Come ho fatto a non pensarci.
Certo, sarà fatto! Saranno tutte tirate a lucido come la signora desidera.
L’imperatrice è contraria! Non si usa la carta da forno.
Ci sono i bambini di Bucodiculo dell’Amazzonia a cui non possiamo rubare la foresta.
La carta non si spreca!
Così le patate si possono incollare sul fondo della teglia.
Tanto c’è lo schiavo che lava.
No! Non si può usare la spugna abrasiva. Il fondo si rovina.
È un regalo di nozze.
Il terzo cugino da parte di mamma e il secondo prozio da parte di babbo si potrebbero offendere, venendo a cena, e trovando graffiato il loro tegamino di merda.
In ogni caso, anche questa è fatta.
Adesso vado a scrivere.
Stasera vi spazzo via tutti! Vi umilio. Vi metto sotto, porco cazzo!
L’acqua?
Come l’acqua? C’è l’acqua da andare a prendere?
E va bene! Ci vado! Mica mi faccio fregare per così poco. Adesso esco. Volo alla fontana e riempio le preziose bottiglie in vetro.
Noi non la compriamo l’acqua. Noi non usiamo bottiglie di plastica. La signora non tollera l’inquinamento dei mari. Sì, lo so, c’è la differenziata. Ma noi siamo contro!
Ci sono i bambini di Bucodiculo del sud Italia, che vivono in mezzo alle esalazioni di poliestere delle fabbriche che producono pile.
Bottiglie piene.
Ora entro e mi metto a scrivere.
Cascasse il mondo.
La vinco io ‘sta cazzo di Edition!
Che succede? Perché la signora ha lasciato la porta aperta?
Non mi frega. Ho fretta. Devo andare a scrivere. Altrimenti non mi basta il tempo.
Chi c’è al PC?
Sono io.
Io sono pazzo, drogato. Tu non puoi essere me!
Che dico? Ho già scritto il racconto?
Vincerò. Sarò il più bravo! Stavolta vi fotto tutti.
Tanto non avrò il tempo per dare i giudizi agli altri. Non riuscirò a stillare la classifica. Mi squalificheranno. Era meglio non partecipare. La signora farà di tutto per non lasciarmi giocare.
Sto parlando.
L’altro me dice cose senza senso.
Mi hai alleggerito? Che vuol dire che mi hai alleggerito?
Che diamine avrò voluto dire? Dov’è la mia famiglia? E perché ho le mani sporche di sangue?