Due ladri

«Aspetta aspetta!»
«Muoviti, vuoi farti pigliare?»
«Io questa casa la conosco.»
«Sì, ma forse non è il momento!»
«Qua ci vive uno importante.»
«Magari! Ma se abbiamo rivoltato tutto e non c’erano nemmeno vestiti?»
«Ma sì, mi ricordo! Sono già stato qui.»
«Ah ecco perché non c’era niente dentro…»
«Venni qualche tempo fa, di giorno, per un sopralluogo. Il proprietario mi vide e mi invitò ad entrare.»
«Va bene, ma adesso che ne dici di andarcene? Non vorrei farmi arrestare per aver rubato quattro piatti ed una padella.»
«Mi disse delle belle parole…»
«Ecco, va bene, ti eri innamorato, tutto bellissimo, ora scappiamo?»
«Poi ho sentito dire che era diventato famoso in città.»
«Famoso ma non ricco, a quanto pare.»
«Diceva cose rivoluzionarie alla gente, parlava male della dominazione, difendeva le puttane…»
Il compagno si sedette sconsolato sul muretto. Subito alle sue spalle frusciò una palma.
«Ti scongiuro, non è tanto per la padella, ma per la violazione di domicilio…»
«Possibile che tu non l’abbia mai sentito nominare?»
«Sì, possibile.»
«L’hanno pure condannato! Forse è stato crocifisso in collina l’altro ieri.»
«Ecco appunto, allora di che ti preoccupi?»
«Non lo so, mi pare di aver fatto un sacrilegio…»
«E anche se fosse che te ne importa? Il proprietario non verrà certo a chiederti conto! Hai detto che è morto, mica resuscita no?»