
Comprendersi e trovarsi cercando di comprendere e trovare. Quinto classificato nella Terza Edizione della Quinta Era con Francesco Troccoli nelle vesti di guest star, un racconto di Angelo Frascella.
Remo entrò controvoglia nel locale. Perché gli amici si erano intestarditi a farlo accoppiare? Non vorrai arrivare vergine alla fine del mondo, continuavano a dirgli.
“Ciao. Io sono Sara.”
Una ragazza carina, vestita da centro sociale, gli stava porgendo la mano. Dannazione, non si era ricordato di asciugare la propria sui jeans e, ora, il gesto sarebbe stato troppo evidente. Le afferrò le dita in modo sfuggente, sperando che la serata finisse presto.
“Sei sempre così silenzioso?”
Remo alzò la testa dalla pizza, cercando una risposta.
“Parlo solo con gli alieni” disse infine, sperando di essere spiritoso.
“Sei appassionato di ufologia?”
“No!” Remo agitò braccia e testa per allontanare l’equivoco. “Sono un Fisico. Lavoro al progetto SETI.”
“Lo conosco. Ricerca di segnali di intelligenza extraterrestre con i radiotelescopi.”
Lui sorrise, per la prima volta dall’inizio della serata: “Brava. Io però lavoro al SETI ottico. Ci concentriamo su eventuali segnali laser.”
“Quindi, se tu trovassi le prove di vita intelligente, saresti l’uomo che ha realizzato uno dei sogni dell’umanità.”
Lui arrossì e cambiò discorso: “E tu?”
“Faccio ricerca in un campo completamente diverso: lingue e culture orientali. Quando posso venire a visitare l’osservatorio?”
“Anche adesso” rispose Remo e senza aspettare la risposta, si alzò e prese il giubbotto.
“E il segnale laser, ci dovrebbe essere inviato volontariamente, giusto?”
“Non a noi. Sarebbe un messaggio nella bottiglia per altre intelligenze.”
“E hai trovato qualcosa?”
Remo si guardò attorno. In quella sera nuvolosa non c’era nessun altro all’osservatorio.
“Forse.”
Lei saltò sulla sedia e batté le mani come una bambina, mentre lui digitava sulla tastiera.
“Vedi questo segnale? Non può essere naturale.”
“Sembra un codice binario.”
“Già. E poi lo spettro è spostato verso il blu. Come se la fonte si stesse avvicinando.”
“Fiuu” fischiò lei.
Remo scoppiò in una risata e decise di essersi innamorato.
“Siete riusciti a decodificarlo?”
“Ci aspettavamo una sequenza di numeri primi, ma non lo è” rispose porgendole un altro tabulato.
“Posso fare una prova?” disse lei, prendendo dalla borsa tre monete e un libro.
“Prego.”
“Sai cos’è l’I-Ching?”
“Un metodo cinese di divinazione in cui si tirano le monete, mi pare” disse lui, ripescando fra i ricordi di un romanzo di Dick.
“E sai che ha delle incredibili corrispondenze col codice binario. Facciamo, per gioco, l’ipotesi che gli alieni siano già stati qui in tempi antichi. Magari, tramite l’I-Ching riusciamo a decifrare il messaggio.”
“Giochiamo” disse lui con un sorriso
“La sequenza degli esagrammi è: padre, ritorno, esercito, sgretolamento e figlio primogenito.”
“I nostri creatori stanno tornando da noi per distruggerci?”
“Così sembrerebbe” disse lei alzandosi e baciandolo. Poi gli sussurrò nell’orecchio. “Sai che non l’ho mai fatto in un osservatorio astronomico?”
Lui sentì le proprie orecchie arrossire. Che l’I-Ching avesse ragione o meno, lui aveva una certezza: non sarebbe arrivato vergine alla fine del mondo.