Chi è il re di questo regno?

Ha spento tutto.
Eccolo che torna. Stavolta ha in mano una torcia più potente.
Cosa vuole fare oggi?
Ci sto provando, credimi. Sto raccogliendo tutte le energie che ho, ma per ora non riesco a muovermi.
Mi tocca dappertutto. Ha tirato fuori la lingua e mi fissa in modo orribile. Mi lecca la faccia, una, due, tre volte.
«Clara, dolce dolce Clara, quanto mi arrapi.»
Finora non ho sentito nulla. Spero che non usi ancora quell’arnese appuntito perché mi dà noia.
Mi accarezza ancora un po’, sospira e se ne va.
 
Sì, amica mia, oggi ho provocato una vibrazione nelle gambe e nelle braccia. È stata una sensazione stranissima. Questo mi fa ben sperare per il futuro. Chissà, un giorno uscirò da qui e… tu verrai con me. Da quando mi sono svegliata non penso ad altro.
Desidero solo che le luci non si spengano tanto presto, anche se non mi faccio illusioni. Lui arriverà di sicuro. Intanto provo ancora a concentrare l’energia su un braccio: vediamo se riesco a spostarlo.
Hai sentito?
Un rumore in fondo alla sala. È lui. Sarà qui tra poco.
 
Non capisco. Sta esagerando. Mi sta graffiando. Sbuffa e grugnisce come se fosse furioso per qualcosa.
«Chi è il capo qui, uh?»
Ma ovvio che sei tu, però lasciami in pace.
Ha tirato fuori l’oggetto appuntito. Ehi, aspetta, stavolta ho avvertito un lampo doloroso nella parte bassa. Cos’è? Non mi piace affatto.
Faccio ancora forza sul braccio ma non ne vuole sapere di muoversi.
Mi punge ancora e continua, continua.
Mi sta facendo male.
 
Se ne sta fermo lì da molto tempo. Ansima, mi fissa senza dire niente. È tutto sudato. Punta il fascio luminoso della torcia verso l’alto. Per la prima volta ho paura, amica mia. Potrebbe farmi ancora più male. Potrebbe… no, non voglio pensarci.
Farmi a pezzi? Ma che dici. Non arriverebbe a tanto. Io sono Clara per lui. Forse le vuole bene, oppure…
La odia.
Si è alzato, viene verso di me. Ha un’espressione rabbiosa. Mi molla un violento ceffone. Ondeggio, sto per cadere, ma riesco a mantenere l’equilibrio. Se ne va.
 
Ci sei riuscita?
Davvero?
Hai mosso il braccio? Sono felice per te! E come hai fatto? Allora devo continuare a provare. Insieme ce ne andremo da qui.
Ma ci pensi mai alla tua esistenza qua sotto? Ci pensi a come sia stato possibile tutto questo? Non eravamo niente e invece…
Te lo ricordi il primo momento? E il primo pensiero che hai avuto? Io ho pensato: è bello vivere.
Cosa c’è la fuori? Non ne ho idea.
Lo scopriremo, prima o poi.
 
Piange.
È disperato, a quanto pare.
«Scusami, Clara. Ho dovuto farlo.»
Fare cosa?
Tira su col naso. Si avvicina.
«Ti amavo, ma tu mi disprezzavi.»
La sua faccia sfiora la mia. Mi accarezza i capelli.
«Tutto questo poteva essere tuo e invece…»
Un centro di dolore mi esplode nell’addome. Mi ha trafitto col suo oggetto appuntito. Non avevo mai subito una sofferenza così grande. Sono stordita. Non posso fare nulla. Vorrei fuggire, ma devo restare qui.
«Chi è il re di questo regno?»
 
Ce l’ho fatta, amica mia. Ho mosso la gamba! È gioia, quella che provo, una gioia incontenibile. Ora riesco a controllare meglio le vibrazioni, e anche l’energia. Un po’ alla volta prenderemo in mano il nostro destino, stanne certa.
 
Arriva a passo svelto. Non ha spento le luci, stavolta.
È più furioso del solito. Cos’ha in mano? Mi lancia addosso del liquido…
Accende una fiamma.
«Sono stanco. Sei nella mia testa. Mi tormenti giorno e notte. Non ne posso più.»
Dobbiamo fare qualcosa, amica mia.
È il momento di mostrargli chi siamo.
Concentro la mia forza nelle gambe. Dai, seguimi!
Ehi, sto camminando!
«Ma che cazzo sta succedendo qui?»
È sconvolto. Non si aspettava una nostra reazione.
«È impossibile, tu non puoi muoverti. Sei un manichino, non puoi muoverti!»
E invece posso.
Ha un’espressione di terrore. Urla. Si porta una mano al petto.
Una sofferenza devastante lo sta uccidendo.
«Clara, aiutami.»
La fiammella che aveva nella mano gli cade addosso e si propaga su tutto il corpo.
Indietreggio. Lo guardo bruciare. Sorrido.
Andiamo, amica mia. Adesso questo regno sarà nostro.