La posta in gioco

Ma quanto si divertono lassù (e laggiù)? Un racconto di Riccardo Rossi.

 
La parete è incandescente – il bastardo sta cercando di farmi uscire allo scoperto. La mia schiena brucia come se mi stessero scuoiando, e le ali sembrano sul punto di staccarsi.
Faccio appello a tutta la mia determinazione per riuscire a infilare il sesto proiettile nel tamburo. Se il mio avversario continua a riversare Volontà contro il muro, potrei anche…
 
L’onda d’urto mi getta a terra, disarmato, assordato e ricoperto di polvere. Ha frantumato la parete! Per fortuna sono un tipo veloce: con un solo movimento recupero la pistola e sono in piedi. Sì, avrei potuto forgiare un lanciarazzi, ma la forma dell’arma è solo estetica: il danno dipende dalla Volontà cristallizzata. Quelli col bazooka stanno compensando per qualcosa.
La polvere si posa e distinguo la figura che mi ha tempestato di attacchi: alto tre volte me, chioma fiammeggiante di pura luce divina, ali con piume di vetro multicolore, lo stesso materiale dell’armatura. Riflette e amplifica la luce solare, disturbando la mia vista. Tipico.
Angeli. Mai esistite creature più infide.
Devo sembrargli un cosplay malriuscito, col mio spolverino nero e lo Stetson con le corna cucite sopra. Solleva l’enorme spada infuocata per disintegrarmi con un ultimo raggio di Volontà.
Prima che possa colpirmi ha già due proiettili d’Inferno in pancia – così impari a farti l’armatura di vetro, stronzo. Ne devia altri tre con la spada mentre io copro la distanza che ci separa; ne sparo un ultimo per fargli spostare la guardia.
Vedo i suoi occhi d’ambra brillare: sa che ho finito i colpi.
Io so che sprecare tutta la Volontà in un’arma sola è da idioti.
 
Rinfodero la lama d’ombra mentre la testa dell’Angelo rotola a terra. Un punto in più per gli Inferi. Se la banda di Samael ha fatto il suo lavoro, anche stavolta…
«Stooop!» All’unisono, le voci di Jahwè e Lucifero mi fanno tremare mandibola e corna. «Angeli del Paradiso…» Annuncia il cosiddetto Altissimo, e il Capo gli fa eco: «Demoni dell’Inferno… Il tempo è scaduto.»
«Il Cielo sconfigge l’Abisso!»
‘Fanculo, Samael.
Applausi e lamenti si mescolano sul campo di battaglia (uno scenario parastorico generato dai due Pezzi Grossi). Alle mie spalle, sento lo Smack! tipico di un cranio angelico che si risistema sul suo collo.
«Non abbatterti.» Mormora l’Angelo, la voce ancora spezzata per via della decapitazione. «Non si può vincere sempre: la volta scorsa ci avete fatto il culo, no?»
«Si fa presto a parlare quando non sei tu a dover fare da balia spirituale alla cazzo di umanità per la prossima era.»
L’Angelo si sfrega le mani.
«Dimentica gli umani: è il nostro turno dalla parte del Caos, questo. Vedrete quant’è facile ispirare testi sacri quando ti fregano tutto l’inchiostro dalla stampante.»
«Okay, okay, la vendetta è vostra. Ti va una birra?»
«Come no. Cristo, la gola fa un male cane. Questo metodo per i Giochi è barbaro. Non potevamo fare come Morte e risolvere gli scazzi a scacchi?»
«Non guardare me, vecchio. Io avevo votato battaglie di freestyle, questo Eone.»

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