Ce l’hai

“Ce l’hai!” urlò Romolo, sfiorandomi. Poi corse via. “Non mi prendi!”
Ero sudato e affannato. La fontana al centro della piazza mi chiamava. Soprattutto da quando Livia si era seduta lì.
“Valerio, sei tu sotto. Se stai impalato il gioco finisce”. Romolo ora mi guardava affranto.
“Continuate voi. Sono stanco.”
“Certo. Quando c’è lei, gli amici non contano più.”
M’incamminai verso la fontana. Anche perché Livia stava parlando con Sabino. E io, alto, magro, con la testa enorme, che speranza avevo con una ragazza perfetta come lei?
“Valerio!” Sabino stava agitando la mano verso di me. “Quante persone ci sono sulla Terra? E da quanto tempo la abitiamo?”
La domanda era sciocca. Mi sedetti accanto a Livia, sul muretto che circondava la fontana, e aprii le mani per sottolineare l’ovvietà di quanto stavo per dire.
“Ventimiladuecentoventicinque. E siamo qui da duemila anni.”
Sabino annuì con gli occhi spalancati. “Lo vedi, cretina?”
Avrei dovuto essere contento della mancanza di simpatia fra loro, invece gli mostrai il pugno.
“Chiedile scusa!”
Livia mi mise una mano sul braccio, mentre Sabino andava via. “Anche tu mi parleresti così se ti dicessi ciò che so.”
“Cosa?”
“Un tempo c’erano miliardi di persone sulla Terra.”
Trassi un respiro profondo per non protestare. “Come fai a dirlo?”
Mi mostrò un foglio strappato da un vecchio libro.
“Forse è un falso. Se me lo dai lo mostro a mio padre.”
“No!” scattò in piedi lei. “Ti proibirebbero di rivedermi. Conosci la Costituzione. Non si parla del passato…”
…perché è un cattivo maestro” conclusi. “Che facciamo?”
“Fra pochi anni io e te potremo sposarci” arrossì. “Allora troveremo il modo di scappare da Città Terza ed esploreremo la foresta.”
“Nessuno esce vivo da lì.”
“È quello che vogliono farti credere.”
“Come troveremo la città degli antichi?”
“Una volta, mentre andavo a Città Seconda con il volatore, il maltempo ci costrinse a deviare. Lì vidi una torre altissima che faceva ombra su tutta la valle.”
 
Livia correva come un’invasata per le strade di Città Terza, afferrava chiunque le capitasse a tiro e aspettava la raggiungessi con la bisaccia piena di reperti.
“Abbiamo trovato la città degli antichi. Era colma di cadaveri, intatti come se fossero morti da pochi giorni.”
“Che avete fatto! Maledetti!” Un Anziano arrivò di corsa, allertato da chissà chi. “State lontani da loro. Hanno portato il Male.”
“Abbiamo portato la Verità.” la voce di Livia sovrastò le urla dell’Anziano. “Noi siamo gli ultimi fortunati superstiti di una civiltà di miliardi di persone. Gli unici immuni a un terribile virus.”
“Immuni? Cosa te lo fa credere? E la fortuna non c’entra. I nostri antenati hanno scatenato il Male. La Terra non poteva sopportare più il peso di miliardi di persone. Lo creammo in modo che i corpi non si decomponessero, perché tutti quei cadaveri putrefatti sarebbero stati altrettanto nocivi. Ma ora avete portato il contagio.”
Guardai Livia: il sangue le colava dagli occhi e dalle narici.
Ce l’hai, pensai. Ce l’abbiamo tutti.