L’app soluzione di tutti i mali

 
Il trillo della sveglia.
Lunedì.
Di Nuovo.
Dalle fessure della tapparella, spruzzi di luce si diluiscono nel buio come gocce di latte in una tazza di caffè.
A proposito.
Lionel si tira a sedere sul bordo del letto e resta lì coi gomiti appoggiati sulle cosce e la testa reclinata in avanti, quasi all’altezza delle ginocchia.
Un altro trillo. Questa volta è il telefono.
«Pronto… sì… sì, sono sveglio… adesso… no, adesso… adesso mi preparo… lo so che non possiamo fare tardi… ok… ok, a dopo.»
Sbuffa, si alza e sparisce nel bagno. Cinque minuti e ne esce vestito con la tuta bianca d’ordinanza, afferra il badge ed infila a gran velocità la porta.
Quando le ante dell’ascensore scivolano lateralmente, la luce del giorno invade l’angusto spazio. Abbagliato, Lionel esita sulla soglia.
«Allora, porca eva! Sono tre minuti che sto qui sotto ad aspettare!»
Sbattendo ripetutamente le palpebre, Lionel cerca di abituarsi al riverbero delle tute bianche che transitano sul marciapiede «Tre cazzo di minuti, Roy, non trenta…».
«Fossero anche dieci secondi, sono centinaia di opportunità perse. Sei già online?»
«Uh… be’… aspetta che non so se…»
«Un coglione. Non te l’avessi ripetuto un fottio di volte, capirei, ma…»
«Sono online, okay? Ci-so-no.»
«Uhm, meglio per te.»
Un cinguettio. Un altro e un altro ancora.
«Beeene!» esulta Roy «Di cosa si tratta?»
Lionel socchiude gli occhi e aggrotta le sopracciglia nello sforzo di leggere il messaggio sullo smartphone «Sembra… aspetta…»
«Dai qua, miseria ladra, stamattina mi sembri particolarmente rintronato. Mediapork per te tra venti minuti e io prendo CheAnca invece, che di protesi ne so un po’ di più».
«Forte! ‘Mediapork, della tecnologia non si butta via niente’. Mi piace!»
«Sì, okay. Devi stare alle casse per un’ora e dieci minuti, poi stacchi e hai dodici minuti per andare in Via Lenzi al Frikkea, hai capito bene?»
«Sì, ho capito, ho capito…»
«Questo lo tengo io, così siamo sicuri che non ci perdiamo nessuno dei lavori temporanei e la mattinata la sfanghiamo senza intoppi.»
Lionel fissa per un attimo il cielo limpido. Intorno a lui la gente in tuta bianca si muove frenetica, salta sulle bici a noleggio, s’infila nelle metropolitane, monta al volo sulle macchine prenotate via web.
«Roy, ma…»
«Che c’è, mo’?»
«Non hai la sensazione che ci stiamo perdendo qualcosa in tutto questo saltare di qua e di là?»
«Aaaah, ancora ‘sta fantasia?»
«No, è solo che…»
«Lo vedi anche tu che è stata azzerata la disoccupazione, no? Grazie alle App la mattina generi reddito con mobilità orizzontale e verticale, mentre il pomeriggio produci fatturato acquistando prodotti grazie al reddito generato la mattina, metà decisi da te, l’altra metà suggerita dalle App, così che non ci siano diseconomie e potenziali aziende in crisi. Facile no?»
«No, ma quello che intendevo…»
«Basta, ci resta poco tempo. Sei azienda al mattino e cliente il pomeriggio. Altri viceversa, okay? Pronto a partire ‘azienda’?»
«Ma…»
«Via!»