Dei Tatuati che scendono al villaggio e fanno il culo

Quand’è che cambiai, mi chiedete. E me lo chiedete perché vi sembro diverso.
Non ho problemi a parlarne.
Bene, sappiate che fu nel mio dodicesimo anno. Nella mia dodicesima notte degli Dei Tatuati.
 
Anche quell’inverno gli Dei Tatuati scesero al villaggio. Aspettavano che avessimo acceso i lampioni e messo a nanna i bambini. Col tempo l’ho capito, il solstizio d’inverno aumenta il potere dei tatuaggi. Ma al tempo ero giovane e queste cose non le sapevo, che volete da me.
E poi venivano di notte perché be’, di notte è più bello far casino. Proprio quando noi villici pensavamo di averla finalmente sfangata.
 
Quindi mi domanderete: sapevamo che sarebbero arrivati? Sì e no. Noi villici non eravamo buoni a fare di conto, lune costellazioni e robe così. Andavamo più a sensazione, ognuno aveva la sua teoria su quando sarebbero scesi. In questo senso l’azzeccò mio padre, che una sera mi disse sta’ all’occhio, questa settimana arrivano.
Ma allora prepariamoci, gli risposi. Fuggiamo, piuttosto.
Anche se in cuor mio non pensavo davvero di voler fuggire. Io li volevo vedere.
Prepararci? mi chiese. Quanto sei ingenuo. Sono gli Dei Tatuati, sono troppo potenti.
I Terrori d’Oriente sono buoni, dissi io. Spero arrivino prima loro.
Scemo, non ci sono buoni né cattivi. Solo polvere e sangue.
 
Quando li sentimmo arrivare, capimmo che erano gli Harleysti. Perché facevano un casino della puttana. Mesi più tardi, capii che per fare più casino bastava mollare un paio di dadi sullo scarico. Più casino, più paura. Sbruffoni impomatati, gli elmetti a coprire le loro teste di cazzo e i gilettini con le frange. Li odiavo. I loro tatuaggi parlavano di aquile e libertà.
 
Vennero in trenta e aprirono il villaggio in due, noi a correre e loro a sgasarci intorno. Scesero e cominciarono la razzia. I tatuaggi brillavano, li rendevano forti e incazzati. Stupravano, predavano. Nessuna novità: tutti gli Dei Tatuati ammazzano e fanno i loro comodi. Anche i Terrori, lo sapete bene. Solo che gli Harleysti lo fanno in modo sguaiato. Senza codice, senza un metodo.
 
Non perdonerò mai a noi villici d’essere così deboli. Anno dopo anno, razzia dopo razzia. Perché se non fai nulla, allora te le meriti. Se continui a dire, sono troppo forti, loro sono Dei, cosa possiamo fare. Forse allora sei tu, a essere stupido e ignobile. Allora muori, che dite. Ho ragione o no?
Mentre ci massacravano, mentre noi chiedevamo perdono per colpe che non avevamo commesso, ecco arrivarono gli altri.
 
Arrivarono da est, ovvio. Silenziosi come le loro moto nipponiche. Carenate, scarenate, mi sono sempre piaciute. Coi cilindri che sembravano addominali. Solcavano la notte con il basso ronzio dei loro pistoni. Ecco, questo intendo quando parlo di dignità. Di valori. I Terrori d’Oriente predano e ammazzano perché è scritto nella tradizione. I loro tatuaggi parlano di Draghi e di Oni. Non sono buoni o cattivi, almeno in questo il mio vecchio aveva ragione.
 
Quando li videro, gli Harleysti fermarono la razzia e attivarono tutti i loro tatuaggi, pure quelli che erano a riposo. I Terrori d’Oriente scesero dalle Yamaha, tolsero le giacche di pelle strafighe e sussurrarono ai loro draghi.
 
Iniziarono a picchiarsi, e voi sapete com’è lo scontro. Per me era come stare al centro d’un sogno. Gli Harleysti con le loro mosse di vale-tattoodo, ignobili e pacchiane. I Terrori a fendere l’aria col ju-jitsattoo.
 
E noi villici, che potevamo fare. Tirare su le sottane, recuperare i vecchi picchiati a sangue, rientrare in casa.
Ma io no. Io restai al centro del mio sogno. Mentre si pestavano, mentre aquile e draghi lampeggiavano nella notte.
Che mondo bellissimo.
 
Finché uno degli Harleysti cadde davanti a me, dilaniato da un manrovescio a pieno potenziale. Uragyakutoo, come mi insegnarono poi.
E sopra l’Harleysta troneggiava un Terrore d’Oriente. Mi vide, si stupì che io fossi ancora lì. Il villico curioso.
Prendetemi con voi, gli dissi.
Sono sicuro che valutò bene il mio potenziale, prima di capire che ero diverso.
Prima di prendermi tra di voi.