Sesto principio di Funakoshi

“Libera la mente e il cuore.”
 
La ragazza con il maglione della scuola di karate andava ogni giorno ad allenarsi in cima alla scogliera, dal primo pomeriggio al tramonto.
Era bella. Aveva ascendenze orientali, capelli neri annodati in una lunga treccia. C’era qualcosa di magnetico nelle sue movenze, quando eseguiva i kata.
Aveva passato giorni a osservarla, e alla fine aveva preso coraggio. Voleva conoscerla.
Si avvicinò con calma e rimase qualche momento a guardare il mare. Lei continuò a danzare menando colpi all’aria, come se non ci fosse.
«Sei un’atleta?» chiese. Pessimo inizio.
«Mi alleno e basta.»
«C’è differenza?»
«Molta.»
Il vento salmastro gli rinfrescò il volto avvampante per l’imbarazzo.
«Se non sei una sportiva, allora perché…»
«Per la fine del mondo» lo precedette lei.
«Sei seria?»
«Sì.» Si mise in posizione di riposo e lo guardò. Accennò un sorriso. Gli occhi neri possedevano una lucentezza ammaliante.
«E quando sarà?»
«Tra qualche giorno.»
«Capisco.»
Il sole scese sotto il mare. Lei aprì uno zaino che giaceva sull’erba, prese un panno e si terse il collo sudato.
«Faresti bene a essere pronto anche tu» disse.
«E… come farei a…»
«Vuoi allenarti con me?»
«Ma io non ho mai… oh, sì, certo, va bene.» Le sorrise.
«Ci vediamo qui domani pomeriggio.»
Raccolse lo zaino e se ne andò lungo il sentiero. La guardò sparire tra gli alberi.
Forse la ragazza era matta. Forse la fine del mondo sarebbe arrivata davvero.
Nel caso fosse successo, voleva sentirsi vincitore almeno una volta.