Sweet Dreams

Il male nel DNA in questo racconto di Marco Roncaccia, secondo classificato nella Di Dio Edition, la CENTOCINQUESIMA Edizione di Minuti Contati, con Diego Di Dio come guest star.

 
Sono a favore della violenza di genere.
Ma la violenza di genere non mi è favorevole.
Tipo stasera, cazzo.
Ho messo questa minigonna da urlo, tacchi a spillo e auto reggenti a rete.
Sopra un reggiseno push up e una magliettina nera trasparente.
Sono salita sull’autobus e ho cercato un negro che mi sembrasse abbastanza arrapato.
Ne ho visto uno che faceva al caso mio.
Si stava massaggiando il pacco e, mi sono detta,
Se non ora quando?
 
Mi sono seduta davanti a lui e ho iniziato piano piano a divaricare le gambe.
E questo cosa fa?
Si gira dall’altra parte a guardare fuori dal vetro.
A casa loro bisognerebbe mandarli, questi pezzi di merda.
Ma non mi sono data per vinta, quando è sceso alla stazione, l’ho seguito.
Aveva il passo lungo e facevo fatica a stargli dietro con questi tacchi, quindi, a un certo punto gli ho fatto «Ehi, scusa?»
Lui si è fermato e io l’ho affiancato.
«Ti va, di scoparmi»
«No» ha risposto
«E se ti facessi un pompino?»
«No, grazie» ha risposto lui e si è incamminato di nuovo
Negro di merda.
 
Per fortuna, lì vicino c’erano alcuni militanti di Casapound che se le davano di santa ragione.
Uno di loro stava prendendo a catenate in testa un camerata che a sua volta strizzava le palle a uno Skinhead che ci dava di tirapugni sul naso di quello con la catena.
«Ehi ragazzi!» ho fatto loro indicandogli il negro, «Quel clandestino mi ha importunata!»
Hanno smesso all’istante e si sono precipitati su quel finto profugo.
Catenate, pugni, strizzate di palle.
Come gridava quella specie di scimmia.
Così impara.
 
Devo confessare che la vista del sangue mi eccita.
Mi sono fatta un giro finché non ho trovato una macchina dei carabinieri ferma.
Prima di avvicinarmi ho dato un paio di sorsi alla fiaschetta del gin che tengo nella borsetta.
Dicono che l’alcol in questi frangenti aiuti.
«Ragazzi» ho fatto loro «mi sono persa, non trovo la strada di casa».
L’ho detto leccandomi lentamente il rossetto delle labbra. Mi ero sporta all’interno dell’abitacolo dal finestrino e facevo dondolare le tette. Ero riuscita a strusciarle fino alla fondina della pistola dell’agente.
 
Adoro le cose a tre, pensavo tra me e me. Mi vedevo già con il cappello con la fiamma in testa, nel bel mezzo di una doppia penetrazione.
 
«Signora, mi dia l’indirizzo che le faccio vedere il percorso su google maps»
Ha detto quello al posto di guida.
«Oppure, se vuole, le chiamiamo un taxi» ha aggiunto il collega.
 
Sbirri infami!
All Cops Are Bastard!
 
Ho spostato le tette, ho infilato il braccio e ho pescato nella fondina.
Ho tolto la sicura e ho fatto fuoco alla testa.
 
Io sono buona e cara, ma se mi si nega un thresome divento una belva.
 
Sarà complicato togliere i pezzi di cervello di quei piedipiatti dalla tappezzeria della volante.
 
Te l’ho già detto che il sangue mi attizza?
 
A questo punto non ce la facevo più.
Nel mio intimo non c’era Chilly ma un vero fiume in piena.
 
Ha iniziato a piovere e a tirare una Gianna da mandarti a puttane l’acconciatura.
Due ore di piastra! Non c’è giustizia in questo mondo.
 
Sono entrata in convento.
 
Le avverse condizioni meteo mi hanno suggerito una nuova strategia.
Mi sono ricordata di una vecchia storia di confessioni e di corda.
 
Ho chiesto di essere confessata.
Il frate era basso e sovrappeso.
Non proprio il mio tipo.
Ma si sa, la guerra è guerra!
Ho iniziato a raccontargli fantasie di tutti i tipi
Cercando di trovare quella che lo facesse eccitare.
Stavo descrivendogli una scena in cui mi metteva a novanta gradi sull’inginocchiatoio e mi sodomizzava mentre recitavo l’atto di dolore, quando ho sentito uno strano rumore.
Non ci crederai, stava russando il maledetto.
 
A volte so essere veramente silenziosa.
Quel baciapile pedofilo si è svegliato solo quando ho tossito sonoramente.
Mentre lui si faceva la pennica gli avevo messo la corda del saio intorno al collo e l’avevo fatta passare dalla mia parte del confessionale
Non ha fatto in tempo a darmi la penitenza.
Ho preso la corda e ho tirato e tirato.
Con la lingua di fuori e gli occhi a palla, faceva veramente schifo.
 
Alla fine mi sono arresa e sono venuta qui a bere qualcosa.
Mi piace questo locale. Da bere non costa molto e la musica non è male.
Per esempio senti questo pezzo, è la mia canzone preferita, spero non ti dispiaccia se canto!
 
Sweet dreams are made of this
Who am I to disagree?
I travel the world
And the seven seas,
Everybody’s looking for something.
Some of them want to use you
Some of them want to get used by you
Some of them want to abuse you
Some of them want to be abused.