Retroattivo

Il grigio delle pareti rende questa stanza talmente buia che, se non sapessi di essere appena trapassato, mi metterebbe depressione. E l’assenza di un qualsiasi mobilio non aiuta.
Pizzicarmi il braccio non mi provoca nessun dolore, quindi suppongo di essere davvero morto. Be’, certo, la macchina che mi teneva in vita di sicuro non se n’è andata per i fatti suoi.
Bene, quindi dove sono? Di sicuro non è il paradiso, non vedo nuvole, cancelli d’oro e neanche San Pietro con i quattordici libri che servirebbero a elencare i miei peccati. Però non sembra neanche l’inferno. Il che è un po’ strano, ma buon per me immagino.
Quindi? Purgatorio? Mi è andata così di lusso? E senza neanche farmi una legge ad personam o corrompere un giudice!
 

Sei nel limbo. Abbiamo finito il posto all’inferno e non so dove mettervi tutti.

 
Chi ha parlato?
 

Secondo te?

 
Questo spiega perché stiamo comunicando col pensiero. Quindi, cosa succede ora?
 

Come ho detto, l’inferno è pieno e tra poco darò il via all’apocalisse.

 
Ehi rallenta. In che senso ci sarà l’apocalisse? Non pensavo che ci fosse da prenotare per andare a farsi arrostire. Cioè, quindi se non posso andare né all’inferno né in paradiso, cosa mi succederà?
 

Tutte le anime verranno cancellate e ricominceremo da capo, come sempre. Questa è la terza volta che riempite l’inferno.

 
Cioè, dopo la vita che ho fatto non mi spetta neanche un po’ del tormento eterno che mi hanno augurato tutti? Mi va di lusso.
 

Cesserai di esistere.

 
La prospettiva non è allettante. Non c’è niente che si possa fare? Una scappatoia? Un bel condono per le anime all’inferno, così si libera un po’ di posto?
 

Per quanto mi piacerebbe farvi durare ancora qualche millennio, non si può uscire dall’inferno. E devo dire che questa volta vi siete messi d’impegno, sembra che vi divertiate ad andare contro ogni cosa che dico.

 
Ammetto che certe volte l’ho fatto solo per spregio. Però ehi, ragioniamoci un attimo, sono sicuro che ci sarà un modo per sistemare le cose. Pensiamoci insieme, io sono bravo in queste cose.
 

Lo so, so tutto di te. Il tuo lavoro, il modo in cui l’hai usato, le persone che hai danneggiato. Non ti sembra di aver già fatto abbastanza?

 
Non è mai abbastanza, altrimenti sarei andato in pensione prima di morire. Ora, ragionando su come posticipare l’apocalisse…
 

Non ti arrendi proprio mai, vero? Pensa se voi umani aveste messo questa caparbietà al servizio del bene, ora non saremmo qui a parlare di apocalisse.

 
Ormai siamo qui, no? Hai detto che i condoni non si possono fare, quindi dobbiamo trovare un altro modo per svuotare le carceri. Ecco, ho trovato: lavori socialmente utili. Una volta con quelli abbiamo tolto un migliaio di persone da dietro le sbarre, tutti soldi dei contribuenti che son finiti in tasca nostra.
 

Stai scherzando, vero? Dove dovrebbero farli i lavori socialmente utili?

 
In purgatorio.
 

Il purgatorio non esiste, ve lo siete inventati voi umani.

 
Cavolo. Ah, mi è venuta in mente un’altra idea. Una volta abbiamo fatto una legge retroattiva. Cioè, non si potrebbe, ma sai com’è…
 

E quindi?

 
Quante anime hai mandati all’inferno per cose che non sono più considerate peccati? Voglio dire, il Papa ha detto che l’omosessualità non è un crimine, no? Però nell’antico testamento ci hai distrutto un’intera città. Quante volte hai cambiato le carte in tavola? Dicevi anche di non mangiare gamberetti, ma scommetto che non mandi più all’inferno chi va a cena al sushi, giusto?
Ehi?
Amico?
Ci sei ancora?
 

Cento miliardi.

 
Cosa?
 

È il numero di anime che posso spostare dall’inferno se applico retroattivamente tutti i cambi di paradigma della storia.

 
Sembra un bel numero.
 

Posticiperebbe l’apocalisse di duemila, forse anche quattromila anni.

 
Per allora Richiamami.
 

Adesso che l’inferno è un po’ più libero, c’è di nuovo posto per te.

 
È un posto così terribile?
 

Ti verrà fatto tutto ciò che tu hai fatto al prossimo, nel bene e nel male.

 
Bastava rispondere sì.