Lo specchio

Direttamente dal Laboratorio, un racconto di Ambra Stancampiano che indaga le estreme conseguenze di una nevrosi.

 
Plic … plic … plic … plic…
Il rumore si ripete a intervalli minori di un secondo. Elena sta cercando di leggere in cucina, ma quel picchiettìo che rimbomba nel corridoio sbattendo contro le pareti le impedisce di focalizzare bene la concentrazione. Guarda l’orologio a muro, segue le lancette cercando di far combaciare il rumore col movimento, inutilmente.
Plic… plic… plic… plic…
Lo sguardo di Elena ripercorre tre volte la stessa riga senza riuscire ad afferrare il significato delle parole. L’occhio le cade sul numero della pagina: è dispari. Sbuffa. Fissa il rubinetto del lavandino, perfettamente asciutto. Non una gocciolina d’acqua turba la perfezione della superficie d’acciaio, pulita e brillante come uno specchio.
Plic… plic… plic… plic…
Si alza, rabbiosa. Percorre il corridoio ordinatissimo a falcate rapide, arriva alla porta del bagno, fa scattare la maniglia e, prestando attenzione a muovere per primo il piede destro, entra. I sanitari splendono in un trionfo di candore. Elena gira con forza un rubinetto, il rumore cessa.
… … … …
Si appoggia con le braccia al lavandino, tira un sospiro guardandosi allo specchio. Le risponde un viso tirato, che non riconosce subito. Elena guarda meglio, qualcosa la turba: una macchiolina scura all’altezza della sua guancia sinistra.
Plic… plic… plic… plic…
Ancora quel rumore! Elena si guarda intorno ma neanche una gocciolina d’acqua sembra turbare la porcellana brillante. Stringe il rubinetto che ha davanti finchè la mano non diventa rossa e la sua visione periferica nera, in contrasto col bianco asettico delle superfici. Afferra una pezza, pronta ad affrontare la macchia.
Strofina e strofina, perde la cognizione del tempo.
Plic… plic… plic… plic…
Elena ha un’illuminazione: la macchia non è sullo specchio, è sulla sua faccia! Deve fare qualcosa.
Comincia a rovistare nei cassetti gettando il contenuto alla rinfusa dietro le sue spalle, senza più preoccuparsi dell’ordine. Trova un paio di forbicine con la punta ricurva, le fissa, le accarezza con un dito. La lama è amica della perfezione.
Elena affronta lo specchio.