Un inutile infinito

Un incontro fugace, un ricordo fino al lontano futuro. Secondo classificato nella 113° Edizione di Minuti Contati con Federico Guerri come guest star, un racconto di Andrea Partiti.

 
Il vecchio sulla veranda stringe tra le dita il nastro grigio. Pensa al passato.
 
È un giovane, aspetta sulla banchina un treno che tarda. Ha in tasca un biglietto di sola andata e in spalla una sacca con un ricambio d’abiti.
«Ce l’hai mille lire?» chiede la ragazza.
Il giovane si fruga in tasca e le porge il portafogli.
La ragazza lo prende, ci guarda dentro, conta le monete e lo infila nella borsa.
«Vai verso nord?» gli chiede.
Il giovane annuisce.
Il treno arriva fischiando vapore e salgono entrambi sulla carrozza spopolata.
 
Si siedono uno di fronte all’altra.
«Sei giovane» dice lei.
«Non quanto te» replica lui.
«Ho fame» dice lei indicando col mento il carrello del cibo fermo all’estremità del vagone.
Lui si alza e ordina due tramezzini. Fa per pagare, si tasta le tasche e resta immobile. Lei lo raggiunge e porge una banconota da cinquecento lire.
«Offro io» dice.
Masticano, parlano, si sorridono.
«Cosa fai una volta a Milano?» chiede lei.
«Cerco lavoro»
«C’è lavoro?»
«Spero. Tu invece?»
«Vado dal mio ragazzo»
«Il tuo ragazzo?» ripete lui.
«È a Milano, cerca lavoro»
 
Il treno rallenta entrando in stazione.
«Non mi hai detto il tuo nome» dice il giovane.
«Mi chiamo Anna, Anna Barbieri»
Lui annuisce. Non dice il suo nome. Si alza e prende la sacca dalla reticella.
«Grazie della compagnia, Anna, sarebbe stato un viaggio noioso senza di te» dice lui.
La ragazza appoggia il portafogli sul sedile di lui.
«Non posso prenderlo» dice.
Lui scuote la testa: «Ne hai bisogno più di me. Vai dal tuo ragazzo, stagli vicino»
«Grazie» dice lei. «Lo farò. Allora in cambio ti voglio dare una cosa»
La ragazza porta le mani dietro alla testa, scioglie il nastro che lega i capelli. Glielo porge.
«Grazie» dice lui.
«Conservalo» dice lei. «Quando saremo vecchi avremo bisogno di qualcosa che ci ricordi di quando eravamo giovani»
Scendono dal treno. Lei si allontana.
Non si rivedranno mai più.
 
Il giovane sulla banchina stringe tra le dita il nastro rosso. Pensa al futuro.